Il 24 ottobre 2016, con decreto del Segretario Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Caseggiato colonico Mazenta è stato dichiarato bene di interesse storico e come tale sottoposto definitivamente alle disposizioni di tutela del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
La verifica di interesse culturale è stata avviata su istanza del Comune di Giussano, proprietario dell'immobile dal 2014.
Il caseggiato è situato in piazza San Giacomo, nei pressi di Villa Mazenta e del Casone, l'antico palazzo comunale.
Risulta già presente nel Catasto Teresiano del 1722, accanto alla chiesa di San Giacomo (demolita alla fine degli anni Trenta del secolo scorso).
È probabile che la sua origine risulti coeva, o di poco successiva, all'elevazione di Villa Mazenta su progetto dell'architetto Pellegrino Tibaldi (già architetto della fabbrica del Duomo, autore della Chiesa di San Fedele a Milano e del Collegio Borromeo a Pavia, tra gli altri), realizzato nei primi decenni del '600 per volere di Giovanni Battista Giussani.
Successivamente la proprietà è trasferita alla famiglia Mazenta che, nel 1873, sottoscrive una convenzione con il Comune di Giussano per la delimitazione della piazza, nella quale il caseggiato è citato come pertinenza della villa patrizia.
Come rilevato nel decreto, la testimonianza di questo edificio rurale, allora a servizio della dimora nobiliare, è da considerarsi inscindibile da quella degli altri edifici storici che si affacciano sulla piazza e che nel tempo sono stati sede del potere economico, politico amministrativo, religioso (Villa Mazenta, il Casone, la chiesa di S.Giacomo).
Questo contesto urbano costituisce il vero fulcro storico della città.
L'edificio è ricompreso nell'Ambito di Trasformazione TR7, oggetto del procedimento di variante puntuale del Piano di Governo del Territorio, attualmente in corso.