Casa Mazenta rappresenta un piccolo gioiello architettonico, esempio di un'eccellente opera di ristrutturazione e di rivalorizzazione urbana di antichi edifici che hanno segnato la storia di una città.
I primi proprietari furono i Giussani, famiglia feudale milanese che diede il nome alla borgata. Sembra che la costruzione dell'edificio sia stata fortemente voluta da Giovanni Battista Giussani, tra il 1644 e il 1665, disegnata e progettata da Pellegrino Tibaldi (1527-1596), lo stesso architetto che disegnò il Santuario della Madonna di Caravaggio, la chiesa di San Fedele a Milano e il Cortile dell'Arcivescovado di Milano. Le parti più belle erano l'ampio portico interno formato da sei gruppi di colonne abbinate di granito rosa e lo scalone dalla balaustra in marmo.
L'impianto originario del complesso era a corte quadrata, con l'edificio padronale su due piani da un lato, ai fianchi dei fabbricati adibiti a scuderie e servizi e un vasto cortile fiancheggiato da giardini. Indicazioni d'archivio indicano che nel 1700 dietro all'abitazione principale ci fosse un viale che portava al laghetto di Giussano, ambiente abbellito da fontane. Nei secoli la costruzione iniziale fu arricchita da altre costruzioni collaterali nelle quali si cercò di mantenere lo stile architettonico originario, costruzioni che comprendevano depositi, magazzini, usi commerciali.
Non è chiaro in quale periodo avvenne il passaggio della proprietà della villa dai Giussani ai Mazenta, perché le notizie sono discordanti, ma sembra che fu una conseguenza del matrimonio tra Laura Giussani e Guido Mazenta. Di sicuro nel 1741 la morte di Giovanni Pietro Giussani, senza figli maschi, segnò la fine dell'originaria famiglia dei Giussani. Il casato dei nobili Mazenta si estinse nel 1875 e la casa da allora passò in diverse mani, fin quando, in epoca imprecisata, divenne di proprietà della famiglia Maggioni.
La villa era sorta in una posizione altamente strategica perché situata sulla via di principale comunicazione tra Milano e l'alta Brianza e perchè affacciata sulla piazza principale del borgo, a fianco del "Casone", sede del potere economico ed amministrativo, e della chiesa, sede del potere ecclesiastico e culturale.
Nel 1900 il complesso subì progressivamente la perdita dei terreni circostanti, a cui fece seguito la costruzione di numerosi edifici sia intorno che a ridosso di esso. Ne seguì un processo di graduale decadenza e abbandono.
Nel 1988 prese avvio un Piano di recupero finalizzato al rispetto dei caratteri morfologici e architettonici degli edifici, nella previsione di un suo utilizzo con funzioni residenziali e commerciali e di un reinserimento nella vita sociale del paese. Dopo un lungo restauro a cui presero parte prima l'Ing. Nicolini e poi l'Ing. Molteni, il 19.12.1998 l'edificio venne ufficialmente inaugurato.
Attualmente Casa Mazenta è sede, tra l'altro, di una prestigiosa sala civica comunale che ospita numerose iniziative, convegni e mostre tematiche.
Pagina aggiornata al 31/10/2016