Storia e miti dei Longobardi d'Insubria.
Dall'1 al 16 ottobre 2011 negli spazi espositivi di Villa Sartirana si è tenuta la mostra "Storia e miti dei Longobardi d'Insubria. Analisi storica, culturale, geografica e archeologica delle popolazioni dell'Italia settentrionale dal VI all'VIII secolo d.C.", un percorso storico, culturale, archeologico e geografico sui Longobardi che ha messo in luce vita, testimonianze e misteri di questo popolo che tante tracce ha lasciato nel nostro territorio.
Il legame dei Longobardi con la Brianza è molto profondo: Monza fu infatti, come noto, la residenza estiva della regina Teodolinda (morta nel 627), che vi fece costruire un palazzo e una cappella palatina dedicata al Battista destinata in seguito a diventare il Duomo cittadino e a custodirne le spoglie. La presenza a Monza dei Longobardi è attestata anche dalla presenza all'interno del palazzo regio, tramandata dal cronista longobardo Paolo Diacono, di un ciclo di affreschi che rappresentavano momenti cruciali della storia del popolo e che raffiguravano, con dovizia di particolari, l'abbigliamento e l'acconciatura tradizionale germanici. Ancora oggi, nella cappella dedicata a Teodolinda, affrescata nel Quattrocento dai fratelli Zavattari, c'è il sarcofago della Regina Longobarda mentre nel Tesoro del Duomo di Monza si trova la celebre Corona Ferrea insieme alla chioccia d'argento con sette pulcini, alla croce di Agilulfo, all'Evangeliario e ad altri preziosi reperti del museo.
Questo progetto, che è il naturale prosieguo della mostra realizzata lo scorso anno "I Celti Insubri dalla Lombardia all'Europa", è stato organizzato dall'Assessorato alla Cultura in collaborazione con l'Associazione Culturale Giussanese "Officine Briantee" ed è stato curato dalla storica Elena Percivaldi e dall'archeologo Cristiano Brandolini che si avvalgono del supporto tecnico del G.A.S.A.C. (Gruppo per l'Archeologia Sperimentale e l'Arte Celtica) e delle associazioni culturali Terra Insubre e Ravenart Archeostoria.
Questa mostra ha dedicato particolare attenzione alle testimonianze archeologiche emerse nel territorio lombardo, in particolare nella non lontana necropoli di Trezzo d'Adda, che ha restituito tra i tanti oggetti due splendidi anelli-sigillo - erano presenti le riproduzioni perfette - e alcune crocette riccamente lavorate con motivi decorativi a intreccio tipici dell'arte cosiddetta "barbarica" (anch'esse in esposizione). Si sono potute ammirare anche spade, umboni di scudo, fibule, finimenti di cinture decorati, le tipiche ceramiche a sacchetto decorate a stampiglia, acciarini con pietra focaia (selce) e esca di accensione (fungo essiccato) e altri oggetti di uso quotidiano.
Un ulteriore approccio al tema dei Longobardi è stato rappresentato da un reading dal vivo del romanzo storico "Teodolinda, il senso della meraviglia" di Ketty Magni. L'autrice stessa ha proposto al pubblico la lettura di alcuni dei brani più significativi e suggestivi del testo, dando così vita ad un personaggio che attraverso i secoli ha acquistato un'aurea di mito e fascino inestinguibile.
A inquadrare gli oggetti e a spiegarne utilizzi e significato vi erano lungo il percorso della mostra vari pannelli esplicativi che fornivano un vero e proprio spaccato della civiltà celtica insubre.
A completamento dell'evento si è svolta la conferenza "I Longobardi: alle radici della storia lombarda" tenuta dalla Dott.ssa Percivaldi e dal Dott. Brandolini.