In occasione delle celebrazioni per il 78°
Anniversario della Liberazione, l’Amministrazione Comunale di Giussano propone
due momenti di riflessione aperti alla cittadinanza per porre l’accento sui
valori della libertà di pensiero e di parola.
Nella giornata di martedì 25 aprile, al
mattino il programma inizierà alle 9 con la Celebrazione della Santa Messa per
i Caduti presso la Basilica SS. Filippo e Giacomo di Giussano; seguirà la Deposizione
della corona di alloro al Monumento ai Caduti presso la Basilica e il corteo
con la partecipazione dei Corpi Musicali Cittadini DAC Giussano Musica e S.
Margherita di Paina fino al Giardino Nicholas Green. Qui, presso il monumento
intitolato “Alla libertà”, si terrà il discorso del Sindaco Marco Citterio. A
seguire alle ore 11, presso il Monumento ai Caduti di Paina, si terrà l’Onore
ai Caduti presso l’Arco della Pace di Paina che concluderà la prima parte del
programma istituzionale della Festa.
In serata, alle ore 21, nella Sala Consiliare
Aligi Sassu, avrà invece luogo lo spettacolo teatrale “La Rosa rossa” a cura
della Compagnia “Teatro dei Gelosi”.
Le parole di Luciano Mastellari, autore dei
racconti che compongono “La rosa rossa”, aiutano a riflettere sul significato
dello spettacolo: “Un Paese senza memoria
del passato non ha futuro” è diventata una di quelle frasi buttate lì sempre
più spesso - e in ogni occasione - da personaggi che dei propri trascorsi
dovrebbero invece vergognarsi. Quindi parliamo del presente, di questo mio
esercizio di scrittura che risponde ad una mia esigenza di condividere, di
sapere se qualcun altro appartiene a questa razza in via di estinzione, a
questo gruppetto di irriducibili convinti che “ricordare vuol dire non morire”.
E quindi ho provato a mettere sulla carta le parole di chi ha vissuto quel
periodo di buio con la speranza che questo svanisse, consci del fatto che il
prezzo da pagare avrebbe potuto anche essere il più alto, donne e uomini dei
quali sempre più spesso si vede imbrattato il ricordo perché quel sonno della ragione
non ha mai cessato di esistere, anzi oggi più che in passato rivendica il suo
diritto di imporsi e dominare. Ecco perché ne parlo al presente, perché quelle
persone che ho avuto tempo e modo di incontrare me le sento accanto nei momenti
di sconforto, quando è forte la voglia di lasciare andare alla deriva la
propria coscienza nel dubbio che tutto, ora come allora, risulti vano. Ed è
proprio in quei momenti che le loro voci sembrano dirmi “forse non si può, ma
si deve”.
Giussano, 18 Aprile 2023