L’obiettivo del Comune è quello di fotografare
lo stato attuale dell’edificio, analizzando il degrado e la consistenza della
struttura attraverso indagini in grado di rilasciare una diagnosi puntuale
relativa a fondamenta, mura portanti, finiture ed elementi di pregio artistico
e storico. Una ricerca al termine della quale si valuterà, in accordo con la Soprintendenza
ai Beni culturali, quale destinazione prevedere per il Caseggiato colonico
Mazenta di Piazza San Giacomo.
L’Amministrazione Comunale di Giussano ha stanziato
le risorse necessarie per l’affidamento di un incarico di verifiche di
prediagnosi per l’eventuale recupero del caseggiato colonico Mazenta, bene
dichiarato di interesse storico il 24 ottobre 2016 con decreto del Segretario
Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e
come tale sottoposto alle disposizioni di tutela del Codice dei beni culturali
e del paesaggio.
La verifica di interesse culturale era stata
avviata su istanza del Comune di Giussano, proprietario dell'immobile dal 2014.
Oggi, anche alla luce della situazione in cui versa parte dell’edificio, il
Comune ha deciso di attivare nuove indagini in modo tale da verificare
l’attuale vincolo e optare conseguentemente per la destinazione più opportuna dell’immobile, in un’ottica di generale riqualificazione
dell’area.
Attualmente, l’edificio è inagibile ed è stato
messo in sicurezza: gli ingressi e le aperture al piano terra sono sbarrate ed
è stata messa in opera una delimitazione del perimetro dell’immobile verso
Piazza San Giacomo in cui è presente la porzione diroccata.
“Come
Amministrazione Comunale, abbiamo scelto di richiedere ad un professionista un
ulteriore approfondimento su un edificio situato in una posizione strategica
del nostro Centro storico – afferma Felice
Pozzi, assessore con delega all’Urbanistica – Proseguendo nel costante dialogo con la Soprintendenza, desideriamo
comprendere se l’interesse storico affermato nel 2016 sia ancora attuale. Sulla
base di questo riscontro, il Comune potrà avviare l’iter per il recupero
dell’edificio o per una sostanziale modifica dell’area prospiciente Piazza San
Giacomo”.
L’incarico che il Comune assegnerà prevede
l’elaborazione di un progetto di analisi del degrado dell’edificio, con saggi
stratigrafici per verificarne lo stato di consistenza dal punto di vista
strutturale. Verrà anche verificata la struttura verticale ed orizzontale
originaria e le modifiche intervenute successivamente. Infine, verrà verificata
l’esistenza di eventuali antiche decorazioni, esaminando le caratteristiche
delle finiture superficiali così da stabilirne la sequenza.
"Sulla
base dei contenuti che emergeranno dai saggi e dalle indagini eseguite, verrà
chiesto al professionista incaricato di fornire un’interpretazione dei dati
rilevati da sottoporre al parere della Soprintendenza – aggiunge
l’assessore Pozzi – Anche attraverso
questo passaggio, dimostriamo nei fatti di voler progettare un nuovo volto
urbanistico per il nostro Cento città: una visione a medio-lungo termine che
permetterà all’Amministrazione Comunale di migliorare uno degli asset
principali del proprio territorio”.
LA STORIA
Il caseggiato è situato in piazza San Giacomo,
nei pressi di Villa Mazenta e del Casone, l'antico palazzo comunale. Risulta
già presente nel Catasto Teresiano del 1722, accanto alla chiesa di San Giacomo
(demolita alla fine degli anni Trenta del secolo scorso).
È probabile che la sua origine risulti coeva,
o di poco successiva, all'elevazione di Villa Mazenta su progetto
dell'architetto Pellegrino Tibaldi (già architetto della fabbrica del Duomo),
realizzato nei primi decenni del '600 per volere di Giovanni Battista Giussani.
Successivamente la proprietà è stata
trasferita alla famiglia Mazenta che, nel 1873, sottoscrive una convenzione con
il Comune di Giussano per la delimitazione della piazza, nella quale il
caseggiato è citato come pertinenza della villa patrizia.
Giussano, 1 giugno 2022